immagine di https://pixabay.com/it/users/insspirito-1851261/
di Paolo Cavaleri
L’EDITORIALE – Carissimi redattori e amati lettori
Eccoci al terzo punto temporale. Dopo il passato come ancora e specchio, ho avuto la necessità di spiegare perché ho optato per una linea non omogenea: tutti siamo abituati a pensare in modo conseguenziale, il nostro cervello immagina il tempo come una linea che nasce, continua in una direzione e va avanti, fino a dove non si sa, e proprio questo è il bello. Dove andiamo non si sa.
Ad ogni modo, riallacciandomi agli abituali pensieri che normalmente formano i ragionamenti, ho capito che siamo soliti operare in maniera diacronica. Diacronico è un termine che indica, generalmente, lo sviluppo di un qualcosa nel tempo.
Seguiamo culturalmente un iter … prima, durante e dopo. Volgarmente reinterpretato potremmo dire passato, presente e futuro. Perché allora siamo partiti dal presente, per poi argomentare il passato e ora guardiamo al futuro? Perché anche se non ne avevamo coscienza sapevamo che è dal presente che possiamo costruire. Da quest’ultima parola quindi vi propongo dei concetti paralleli.
Una volta pensando alla condizione umana, azzardai una frase che ora non ricordo ma assomigliava a questo concetto:
-“ Son solo quel che ero ma di fondo diverso, e simil sarò a quel che sono oggi ma invero migliore ”-.
Se il passato può essere specchio per riconoscerci in un’idea che è stata, o un’ancora per rimanere attaccati a determinati valori, fare attenzione è necessario per continuare ad evolvere: gli specchi per quanto belli e poetici possono rompersi e le ancore sono molto più utili per i momenti di stallo che di creazione di un nuovo futuro. Dunque adesso enuncio idee che saranno, forse, blasfeme alle accademie di filosofia o agli storici della letteratura. Ma si sa, gli eruditi hanno a cuore la bellezza dei dettagli che nel mondo della cultura sono vitali per ricostruire il passato, ed è anche giusto apprendere questo se serve, ma qui cercheremo di essere un po’ più chiari.
COSTRUISCI IL PRESENTE – Fra i tre spazi, il presente è il lasso di tempo con più potere di azione. I cambiamenti stanno in essere come il nostro corpo si avvicina ogni giorno alla morte. Costruisci il presente non vuole dire fai perché rimanga nel tempo così e per sempre, ma impara a riempire tutti i momenti di ogni presente che vivrai: ogni cosa che è stata fatta può essere distrutta, non abbiamo il controllo di tutte le dinamiche possiamo solo scegliere come agire. Magari qualcuno pensa di dover usare un’altra parola: reagire. Tuttavia la reazione è sana e pura quando non porta rancore, altrimenti si cade preda di dolorosi retaggi.
RICORDA IL PASSATO – In questo caso è necessario ricordare il passato. Ricordare è un processo mentale, e reagire, a volte, può essere salvifico, ma la motivazione che risponde a un torto subito deve infettare il meno possibile l’incentivo a una nuova azione. Ricordare il passato significa rimembrarlo anche nelle sue più atroci mancanze, e la nostra più grande capacità sta nel farsi toccare da lui per formarci e non disumanizzarci. Se pensi di essere la stessa persona di anni addietro, allora significa che hai creduto molto al passato e poco all’adesso … non disperare perché il più grande dono è sempre il presente che è stato ed è ora, impara dunque a predisporre il futuro.
PREDISPONI IL FUTURO – Coordinare una cosa che non esiste ancora è possibile? No. Predisporla si, ovvero, preparare i tasselli per il puzzle della nostra futura immagine. Che sia per uno status o una nostra visione, il trucco sta nella focalizzazione dei nostri desideri e nella fedeltà ad essi. L’ardimento è il frutto più folle della passione, e se agli occhi di altri parrai pazzo/a, rallegrati, perché se sei felice tanto da sorridere nella solitudine dei tuoi momenti, allora non avrai bisogno neanche di mostrarti agli altri.
Vale per tutti noi, ed è semplice, talmente semplice che è difficile credere che lo sia.
Sono i paragoni, le invidie, e il credere che qualcosa sia inarrivabile a ucciderci.
Non esistono né invidie né paragoni, le false credenze o le cattive convinzioni sono il malato frutto del non volersi auto-misurare. Il futuro non è certo, potrebbe anche essere la cosa più lontana da quello che credevamo, ma se sapremo, insieme e singolarmente, agire, potremo capire che niente è sotto il nostro totale controllo e tutto è in divenire.
Credevamo forse, anni addietro, di trovare tutte queste difficoltà nel vivere, avviare progetti o costruire dei sogni? Bè, non è affatto male se col tempo che è passato abbiamo affinato altri meravigliosi talenti. Credevamo davvero di avere accanto una persona per tutta la vita? Forse erano legami di passaggio per perdersi e scegliere se riallacciarli o meno, dopo aver riempito di amor proprio gli squarci di singoli rimpianti.
Forse di equilibri ve ne sono tanti per tutti i rapporti che intercorrono fra esseri umani, forse è vero che ognuno ha il suo mondo.
“Costruisci il presente, ricorda il passato e predisponi il futuro”
Il domani è nostro … basta trovare chi risuona a una stessa frequenza.